Negli ultimi anni, il cambiamento è diventato una costante per le aziende italiane. Non solo una possibilità, ma spesso una necessità per sopravvivere e restare competitivi. Eppure, nonostante la frequenza con cui si parla di trasformazione, i dati raccontano che il cambiamento resta una delle sfide più complesse da gestire, soprattutto sul piano umano.
Le ricerche più recenti evidenziano alcune tendenze chiare:
- Digitalizzazione e nuove tecnologie: il 79% delle aziende italiane ha avviato percorsi di trasformazione digitale. Le grandi imprese puntano su AI, cloud e data analytics; le PMI si concentrano sull’efficienza dei processi.
- Smart working e nuovi modelli organizzativi: il lavoro agile è diventato strutturale per quasi tutte le grandi aziende (96%) e per una buona parte delle PMI. Oggi oltre 3,5 milioni di lavoratori operano in modalità flessibile.
- Riorganizzazioni e nuove modalità di leadership: molte imprese stanno ripensando la propria struttura interna, con l’obiettivo di essere più snelle, agili e capaci di rispondere a contesti mutevoli.
Tutto questo genera un impatto importante sulle persone. E qui iniziano le vere difficoltà.
Come reagiscono le persone al cambiamento?
I numeri parlano chiaro:
- Solo il 43% dei dipendenti si dice disposto ad appoggiare attivamente i cambiamenti aziendali (era il 74% nel 2016).
- L’employee engagement in Italia è tra i più bassi al mondo: appena l’8% dei lavoratori si sente veramente coinvolto.
- Cresce la sensazione di “fatica da cambiamento”: molti si sentono sopraffatti da riorganizzazioni continue, nuovi strumenti da imparare, obiettivi in costante evoluzione.
Eppure non manca il paradosso: da un lato le persone sono stanche dei cambiamenti imposti, dall’altro desiderano contesti più stimolanti. Basti pensare che quasi 1 lavoratore su 2 sta valutando un cambio di lavoro in cerca di un ambiente più coerente con i propri valori e bisogni.
In un contesto così complesso, ciò che fa la differenza non sono solo le strategie, ma le competenze umane di chi deve accompagnare o vivere il cambiamento.
In questo contesto, ciò che fa davvero la differenza non sono solo le strategie aziendali, ma le competenze umane di chi deve accompagnare o vivere il cambiamento. Le soft skill oggi più richieste sono anche, spesso, quelle meno sviluppate.
La prima è l’adattabilità, ovvero la capacità di rivedere le proprie abitudini, di affrontare l’incertezza e di rispondere con flessibilità agli imprevisti. Non si tratta di una dote innata, ma di una competenza che si può allenare. La seconda è l’intelligenza emotiva, fondamentale per chi guida team o attraversa fasi di transizione. Dove c’è cambiamento, ci sono emozioni: saperle riconoscere e gestire è indispensabile.
Segue la comunicazione efficace: spiegare con chiarezza, ascoltare attivamente, costruire fiducia. In molte realtà, i progetti di cambiamento falliscono non per mancanza di idee, ma per mancanza di dialogo. Un’altra competenza chiave è la capacità di gestire il tempo e le priorità. Quando tutto sembra urgente, è essenziale saper distinguere ciò che è veramente importante da ciò che è solo rumoroso. Infine, una delle skill più trasversali e potenti è il senso di autoefficacia, ovvero la fiducia nella propria capacità di affrontare le sfide. Chi possiede un mindset di crescita reagisce meglio al cambiamento e lo vive come un’opportunità, non come una minaccia.
In sintesi, gestire il cambiamento non significa solo aggiornare strumenti o processi, ma soprattutto sviluppare nuove competenze personali. E la buona notizia è che queste competenze si possono coltivare attraverso percorsi mirati di formazione e coaching. In un’epoca in cui il cambiamento è la regola, il vero vantaggio competitivo è avere persone in grado di affrontarlo con equilibrio, lucidità e determinazione.
Fonti
- Gallup – State of the Global Workplace Report 2023
Analisi globale sul benessere e l’engagement dei lavoratori.
Leggi il report - Gartner – Building Resilience in Change Management: Insights for CHROs
Approfondimento sulla resilienza nel change management e la gestione della fatica da cambiamento.
Leggi l’articolo - Osservatorio HR Innovation Practice – Politecnico di Milano
Ricerche sulle trasformazioni del ruolo delle Risorse Umane e l’adozione di nuove tecnologie.
Scopri di piùHR LINK MAGAZINE - Porsche Consulting – Change Management Compass 2023
Studio sulle principali forze del cambiamento e raccomandazioni per le trasformazioni organizzative.
Consulta il report - ISTAT – Lavoro agile e trasformazioni organizzative
Dati e analisi sullo smart working e le sue implicazioni nel contesto italiano.
Leggi il comunicato stampa - Unioncamere – Digitalizzazione e Impresa 4.0
Iniziative e progetti per la modernizzazione e digitalizzazione delle imprese italiane.
Approfondisci - Osservatorio Smart Working – Politecnico di Milano
Ricerche sulla diffusione, le tecnologie abilitanti e l’impatto dello smart working.
Scopri la ricercaosservatori.net - Harvard Business Review – Iniziative di cambiamento: i dipendenti cominciano a perdere la pazienza
Articolo sulle sfide delle iniziative di cambiamento e la risposta dei dipendenti.
Leggi l’articoloHarvard Business Review Italia - World Economic Forum – The Future of Jobs Report 2023
Analisi sulle evoluzioni del mercato del lavoro e le competenze richieste nei prossimi anni.
Consulta il report
Sono un coach e un formatore, posso aiutarti nello sviluppo delle soft skill, nella vendita e nel marketing. I miei percorsi sono sia individuali che di team. Contattami per saperne di più: antonio@sanna.coach

Antonio Sanna
Coach | Formatore
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