Sabato scorso ho avuto il piacere di partecipare a un interessante evento organizzato da AICP Lombardia (Associazione Italiana Coach Professionisti). È stata l’occasione per approfondire come le scoperte delle neuroscienze moderne stiano rivoluzionando la nostra comprensione del benessere, sia a livello personale che lavorativo e di come il coaching si inserisca perfettamente in questo quadro.
Le neuroscienze ci insegnano che il benessere è uno stato di integrazione neurofisiologica. Immaginate il nostro cervello come un’orchestra: tutti gli strumenti (i sistemi cerebrali coinvolti nella regolazione delle emozioni, della motivazione, dell’autoconsapevolezza e delle relazioni sociali) devono suonare in modo armonico e coerente. Quando questa orchestra è ben accordata, sperimentiamo il benessere.
Gli studi indicano che resilienza, empatia, consapevolezza, connessione umana, scopo sono pilastri fondamentali di questo stato. Non si tratta solo di “sentirsi bene”, ma di un funzionamento ottimale del nostro sistema nervoso.
Una delle frontiere più avanzate di questi studi è il concetto di neuroplasticità. Contrariamente al passato, oggi sappiamo che il nostro cervello non è una struttura statica, ma un organo dinamico che “cambia con ciò che facciamo ripetutamente”. Questo significa che le nostre abitudini, i nostri pensieri e le nostre esperienze plasmano letteralmente le connessioni neurali.
Ed è qui che entra in gioco l’importanza di integrare l’attività dei due emisferi cerebrali, di cui ha parlato il professor Christiaan “Tiaan” Vermeulen (“Brain Fitness: il benessere del nostro cervello dal punto di vista neuroscientifico”), in collegamento direttamente dall’università di Pretoria in Sud Africa.
Non si tratta solo di essere “più logici” (emisfero sinistro) o “più creativi” (emisfero destro), ma di favorire una comunicazione fluida e bilanciata tra i due. Un cervello integrato è un cervello più flessibile, adattabile e capace di gestire la complessità della vita e del lavoro.
Il benessere del nostro cervello non dipende solo dagli “esercizi” cognitivi, ma anche da altri fattori fondamentali:
- Gestione dello stress: lo stress cronico è un nemico silente della salute cerebrale. Lo stress produce un vero e proprio “black out” dell’emisfero cerebrale che usiamo di meno, diminuendo proprio la neuroplasticità. Imparare a gestirlo è fondamentale per prevenire impatti negativi sulla nostra capacità di pensare, sentire e agire.
- Mindset: la nostra prospettiva, il modo in cui interpretiamo gli eventi e affrontiamo le sfide, ha un impatto diretto sulla chimica e sulla struttura del nostro cervello. Un mindset di crescita, ad esempio, può favorire nuove connessioni neurali.
- Alimentazione e attività fisica: ciò che mangiamo e quanto ci muoviamo influenzano direttamente la salute dei nostri neuroni, la produzione di neurotrasmettitori e la nostra energia complessiva.
- L’ambiente: anche l’ambiente in cui viviamo e lavoriamo ha un impatto profondo. La bellezza della natura, ad esempio, può ridurre lo stress e migliorare le funzioni cognitive.
Il ruolo del coaching
Il coaching, in un’ottica neuroscientifica, diventa uno strumento potentissimo per:
- Promuovere la consapevolezza: aiutare le persone a riconoscere i propri schemi di pensiero e reazione (spesso radicati in percorsi neurali consolidati) e a comprendere come questi influenzino il loro benessere.
- Facilitare la neuroplasticità: attraverso domande potenti e la definizione di azioni concrete, il coaching incoraggia l’adozione di nuove abitudini e comportamenti che, se ripetuti, possono letteralmente rimodellare il cervello.
- Incentivare l’integrazione cerebrale: supportare le persone a sviluppare un approccio più olistico alla vita, integrando razionalità ed emozione, pensiero e azione.
- Sviluppare strategie di gestione dello stress: aiutare le persone ad identificare le proprie fonti di stress e a implementare tecniche efficaci per mitigarne l’impatto sul cervello.
- Potenziare il mindset: collaborare con le persone nello sviluppo di un mindset di crescita, sbloccando nuove possibilità.
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Antonio Sanna
Coach | Formatore
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