La scorsa settimana ho avuto il piacere di affrontare un tema a me carissimo con diversi coachee: il feedback. Non è solo uno strumento di comunicazione; è forse la leva di sviluppo più potente che un leader ha a disposizione.
Ma sapete qual è la parte più difficile? Cambiare la nostra percezione su cosa sia il feedback.
Quando sentiamo la parola “feedback”, spesso la nostra mente attiva, inconsciamente, delle metafore disfunzionali che ci mettono subito in difesa:
- Il feedback è un voto: se l’esito è negativo, falliamo. Questo ci spinge a nascondere gli errori e a cercare solo l’approvazione, bloccando la crescita.
- Il feedback è un giudizio/critica: ci sentiamo attaccati a livello personale (“tu sei sbagliato“) e non a livello comportamentale (“il tuo approccio può essere migliorato“). La reazione immediata è la rabbia o la chiusura.
- Il feedback è un dovere/fardello: chi lo riceve lo vede come un’imposizione, chi lo dà lo percepisce come un compito sgradevole da sbrigare, minando l’intenzione positiva.
Tutte queste metafore sono un ostacolo alla crescita. Per questo, nei miei percorsi, insisto su un cambio di prospettiva radicale: il feedback è un regalo!
Questa metafora è un completo stravolgimento culturale. Vediamo perché:
- Intenzione positiva: un regalo è dato con l’intento di portare beneficio. Se un leader dà un feedback, sta investendo il suo tempo e la sua energia nella tua crescita. Non è un’arma, è un investimento.
- Gratitudine: per un regalo si ringrazia, anche se non è esattamente quello che si voleva. Questo costringe il ricevente ad accogliere l’intenzione e ad ascoltare prima di rispondere in modo difensivo.
- Responsabilità: un regalo ha valore solo se viene usato. Il feedback non va accettato passivamente, ma valutato e trasformato in un piano d’azione per la crescita. Se non lo metti a frutto, hai sprecato l’investimento.
- Privilegio: un regalo non è dovuto. Ricevere feedback è un segno che qualcuno si preoccupa abbastanza del tuo sviluppo da esporsi.
Nella mia esperienza, i feedback più importanti e che mi hanno davvero cambiato sono stati quelli di miglioramento, i “pacchi” più difficili da aprire, ma più utili! Mi hanno costretto a guardarmi dentro e a mettere in discussione le mie certezze.
Un leader che dà un feedback come un regalo, si impegna a impacchettarlo bene (specifico e rispettoso); un collaboratore che lo riceve come un regalo, si impegna ad aprirlo con gratitudine e ad usarlo.
Qual è l’implicazione della metafora “il feedback è un regalo” che risuona di più con la tua esperienza?
Hai forse altre metafore positive da suggerire per descrivere il feedback efficace?
Sono un coach e un formatore, posso aiutarti nello sviluppo delle soft skill, nella vendita e nel marketing. I miei percorsi sono sia individuali che di team. Contattami per saperne di più: antonio@sanna.coach

Antonio Sanna
Coach | Formatore

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